Sessanta candeline per una società “giovane”, viva, ma soprattutto dedita al servizio della pallacanestro femminile. Come dire: 60 ma non li dimostra.
La Virtus Congregazione nasce nel dicembre 1963. Anni difficili per gli sport “minori” che dovevano sgomitare, e tanto, per riuscire ad emergere e soprattutto lottare contro il fenomeno “calcio” , oramai diventato, a furor di popolo, la disciplina nazionale. Figuriamoci per una società di basket femminile.
Eppure in quel freddo dicembre del 1963, un gruppo di ragazze si riunirono, all’interno della Parrocchia di Sant’Anna nel cuore del vecchio quartiere di Stampace, con l’intento di creare una squadra di pallacanestro femminile. Erano gli anni dell’Olimpia, dell’Esperia, dell’Aquila, ovvero di società storiche del basket maschile cagliaritano. Quelle che si riunirono a Stampace erano delle ragazze appartenenti ad un gruppo religioso che, settimanalmente si incontrava nei locali della Congregazione Mariana, in via Ospedale. Le giovani, capitanate da Leonilde Fantola, constatarono che gli incontri, sicuramente importanti, erano anche un tantino noiosi, quindi perché non alternare la catechesi a qualcosa che consentisse loro di divertirsi? Già, ma in che modo? Praticando uno sport. Quale? Il basket, anzi la pallacanestro.
L’idea piacque tantissimo: la cosa si poteva fare. Sorse subito un piccolo problema: trovare lo spazio adatto e i canestri necessari per iniziare l’attività. La parrocchia di Sant’Anna, nella cui giurisdizione ricadeva anche l’area della Congregazione Mariana, era povera e non possedeva né spazio, né campo, e neppure i soldi necessari per poter costruire un impianto. Ma, fortunatamente, le suore (quasi per solidarietà femminile) che gestivano l’Assunzione nella via Vittorio Veneto misero a disposizione di quel gruppo di amiche, il campo da basket di loro proprietà. Struttura all’aperto che costeggiava Villa Devoto e un piccolo orticello situato nella parte sottostante.
Nacque così la Virtus Congregazione. Tra quelle ragazze, nomi illustri, quali Lucia Musio, Cristina Fasciolo, Chicca Mameli, Giovanna Caput (che è stata anche presidente, ma anche Cavaliere della Repubblica recentemente scomparsa). I primi palleggi, i primi allenamenti, tanta fatica, tanto sudore e sacrifici, poi arrivarono le gare: quelle ufficiali, i campionati; quelli nazionali. Tra i tecnici, che negli anni si alternarono alla guida della formazione cagliaritana vanno ricordati Italo Addari, i fratelli Antonio e Gianfranco Meloni, Clinio Cavallini, Tonio Musio, Nello Schirru, Enrico Loi, Piero Ebau, Beppe Muscas, Claudio Corsi, Marco Sassaro, Federico Xaxa, Roberto Fioretto, Gianni Montemurro e poi la prima donna ad allenare la squadra della serie A2: Carla Tola seguita dal primo tecnico straniero: l’argentina Iris Ferazzoli e da ultimo l’attuale coach delle prima squadra Fabrizio Staico.
Sempre in crescendo, la Virtus Congregazione partì dalla Promozione e a piccoli passi scalò le vette del basket italiano fino alla A2 conquistata nel 1980. In quell’anno il primo derby con la rivale storica: Il Cus Cagliari (le prime tre stracittadine videro sempre la vittoria delle universitarie: 70-61; 88-79 e 40-39).
Retrocessa in B dopo cinque stagioni, la Virtus di Clinio Cavallini seppe riconquistare la A2 nello spareggio di Santa Marinella. Ma l’anno successivo la squadra affidata a Enrico Loi incappò in una stagione disastrosa che coincise con la nuova retrocessione, stavolta in compagnia di un’altra grande del basket femminile isolano: il Cus Cagliari. La formazione universitaria, dopo due anni, ritrovò la A2, la Virtus dovette attendere il ’93 prima di riaffacciarsi nella massima serie. Forse la promozione più bella, non prevista dai dirigenti virtussini. Fu una inaspettata, ma grandiosa notizia, quella che arrivò il 23 maggio del 1993 da Livorno dove la Virtus di Beppe Muscas superò l’Orvieto. Quel pomeriggio di maggio, quel drappello di ragazze, oltre alla vittoria e alla promozione, riuscirono a strappare qualche lacrima dal volto dei massimi dirigenti cagliaritani, soprattutto gli indimenticabili Ignazio Muscas, Mario Restivo e Carlo Caschili. Aprile 2004 la notizia più triste arrivò in casa Virtus con la scomparsa di Carlo Caschili sconfitto da un male terribile. Le sue “bambine” (come lui stesso amava definire le sue tesserate) persero un grande uomo.
La serie A2 venne difesa a denti stretti per tanti anni ma con Marco Sassaro arrivò la B, e fu però lo stesso coach a riconquistarla nell’anno successivo. La squadra venne affidata a Federico Xaxa (attuale coach del Cus Cagliari). Nel corso degli ultimi 10 anni la Virtus ottenne i migliori risultati. Nella stagione 2008-2009 la squadra, allenta da Roberto Fioretto, non solo organizzò la final four di Coppa Italia, ma la disputò (grazie alla collaborazione del Cus Cagliari) sfiorando l’accesso alla finale. Nello stesso anno, chiuse la stagione regolare al primo posto, arrivando a giocarsi la finale per la promozione in serie A1 con il Lucca. Perdendola.
Nel luglio del 2012 l’annuncio: Riccardo Fava subentra a Giovanna Caput (che ereditò il testimone da Giuseppe Pasquinucci) alla guida della Virtus. E con lui arriva in qualità di allenatore della prima squadra una donna: Carla Tola ex virtussina. Di certo un’annata difficile, ma alla fine la salvezza arrivò grazie alla vittoria, nell’ultima giornata contro il Valmadrera (63-44). Salvezza anche l’anno successivo con la Virtus che chiude al primo posto la poule retrocessione. Nella stagione 2014-2015 il percorso verso la salvezza non inizia nel migliore dei modi. La Virtus perde e Carla Tola è costretta a farsi da parte. La squadra viene affidata a Epifanio Schirru. Il gruppo lotta, ritorna alla vittoria e riesce a strappare la salvezza nell’ultima gara della stagione, quella vinta contro il Biassono per 68-48. Nell’anno successivo la squadra è sempre nelle mani di Nello Schirru, ma il cammino verso la salvezza è irto di ostacoli e sconfitte. Ai primi di dicembre arriva Gianni Montemurro. Il tecnico di Pordenone prova a scuotere il gruppo. Le cose vanno leggermente meglio ma le difficoltà sono tante. La salvezza arriva come sempre sul fil di sirena. Ultima giornata in casa della rivale San Salvatore Selargius battuta per 75-52. Un vero e proprio miracolo sportivo.
La stagione 2016-2017 si apre con una grossa novità. Messo da parte Montemurro il presidente Fava chiama l’ex cestista, argentina, classe 1972 e ora allenatrice Iris Ferazzoli. Salvezza anche stavolta ma con tanta fatica, ancora all’ultimo turno. Nell’anno successivo però la fortuna non sembra essere dalla parte delle virtussine che al termine di un campionato per niente esaltante retrocedono in serie B. Un anno di Purgatorio, poi la rinascita con la vittoria negli spareggi contro la Battipagliese. Il 7 maggio 2018 Riccardo Fava cede la guida della società a Paolo Pellegrini Bettoli. Poi l’anno del Covid e subito dopo la nuova retrocessione in serie B. Il presidente Pellegrini è costretto a cambiare il tecnico Ferazzoli con Fabrizio Staico già inserito nello staff tecnico della Virtus. Si cerca in tutti i modi di ritornare in serie A2, ma la fortuna non sorride la Virtus che quest’anno proverà a risalire la china.
Questa a grani linee la storia della società che a dicembre spegne 60 candeline. Ma la Virtus è anche impianti. Quelli di via Pessagno costruiti tanti anni fa quando alla guida c’era Carlo Caschili e dirigenti di spicco come Mario Restivo, Ignazio Muscas, Pierpaolo Restivo e tanti altri. Impianti storici, utilizzati per il minibasket, fiore all’occhiello della società e per far giocare tutte le squadre del vivaio e, ovviamente la prima squadra. Strutture che a breve potrebbero subire un energico maquillage. E’ come dire: “più vai avanti con gli anni e più sei bella”.
Tanti auguri Virtus! A Chent’annos!
I Presidenti
• LEONILDE FANTOLA (1963-1968)
• MARIO CANEPA (1968-1971)
• FILIPPO BIROCCHI (1972-1980)
• IGNAZIO MUSCAS (1980-1988)
• ENRICA BIROCCHI (1988-1991)
• CARLO CASCHILI (1991-2004)
• GIUSEPPE PASQUINUCCI (2004-2008)
• GIOVANNA CAPUT (2008-2011)
• RICCARDO FAVA (2011-2018)
• PAOLO PELLEGRINI BETTOLI (2018- )
Male la prima in A2 per la Sardegna Marmi Cagliari sconfitta dal Costa Masnaga per 79-47
Il ritorno in A2 per la Sardegna Marmi Cagliari non è stato dei migliori, fermata in trasferta sul campo del Costa Masnaga con il punteggio