Il risultato finale 65-58 per Torino non fa una piega. Torino ha giocato meglio della Virtus e ha vinto meritatamente la sfida della sesta di ritorno della serie A2 femminile.
Era la gara che, se vinta avrebbe significato molto per la formazione cagliaritana: forse anche la salvezza anticipata. E invece la compagine torinese si è messa di mezzo per rovinare i piani alle cagliaritane, che ora devono rimboccarsi le maniche e puntare a vincere nelle prossime gare.
Invece è andata decisamente meglio alle avversarie a cui i due punti servivano, eccome, per allontanarsi dai bassifondi della graduatoria. Missione compiuta per la squadra allenata da coach Mario Corrado.
Una gara che Torino ha vinto grazie ad un buon avvio. Un parziale pazzesco di 19-5 che ha messo in difficoltà una Virtus brava a creare gioco, ma non a concretizzare il tutto in due o tre punti. La compagine piemontese, a dire il vero, ha dimostrato nei primi 10’ di aver preparato la gara nel migliore dei modi. Bloccando Naczk e El Habbab e chiudendosi a riccio in difesa (alternando difesa aggressiva tuttocampo alla zona 3-2). La Virtus ha sofferto e coach Staico ha dovuto mettere in campo anche la sua esperienza, specie nel secondo periodo, per far crescere il gruppo. E, in effetti ,nel secondo periodo la Sardegna Marmi Cagliari, ha cominciato a ragionare, giocare e rosicchiare punti. Le triple di Diana Valtcheva, il coraggio delle giovani Emanuela Trozzola e Ania Gallus e l’esperienza di Naczk e El Habbab sono servite alla formazione di casa per organizzare una fantastica rimonta passando dal -16 (24-8) dell’11’ al +5 (38-33 del 24’). Gara riaperta di prepotenza e giocata punto a punto con un finale che ha visto Torino prevalere e Cagliari chiudere con la testa china.
Sfida che le avversarie hanno vinto anche con i numeri e con le singole. In particolare con Popovic (12) Colli (15) e Paleari (10), ma in effetti tutte le ragazze schierate da coach Corrado hanno dato il meglio pur di riuscire nell’impresa di violare il PalaRestivo. Mentre la Virtus si è affidata alla solita El Habbab (si è ripresa solo dopo il primo periodo), Trozzola, Naczk e Valtcheva che si è confermata dopo la buona prova della scorsa settimana contro Giussano. Ma tutto questo non è bastato anche perché la Virtus ha tirato con percentuali decisamente più base di Torino.
In totale la Virtus ha chiuso con il 30% (18/60) contro il 37% delle avversarie (21/56). Nel tiro da tue sempre Torino avanti (32% 12/37) mentre le padrone di casa hanno registrato il 28% grazie all’11/38. Ma forse il successo delle piemontesi è arrivato dal tiro pesante e dalla lunetta. Numeri veramente alti per Colli e compagne che hanno chiuso con il 47% da tre e il 100% dalla lunetta, ovvero: 9/19 e 14/14. Cagliari non ha saputo replicate tanto che ha chiuso con il 31% e l’88% , praticamente: 7/22 e 15/17.
La cronaca. Come si diceva l’avvio è da brividi per le virtussine che non riescono a bloccare le iniziative avversarie. Torino si trova a meraviglia, segna con chirurgica precisione. Si passa dal 2-3 al 2’ al 19-5 della prima sirena sempre per le piemontesi.
Cagliari come un pugile buttato al tappeto, appare incapace di reagire, tanto che in apertura di secondo periodo subisce il massimo vantaggio: – 16. Coach Staico chiama a raccolta le ragazze e al rientro in campo arrivano le triple di Diana Valtcheva e gli acuti di una scatenata Ania Gallus. Torino si blocca e Cagliari rosicchia arrivando al riposo lungo a -7: 33-26.
Si riparte per la ripresa e la Sardegna Marmi continua incessante a martellare il canestro avversario. Il primo vantaggio arriva a 8’ dalla sirena con una tripla di Trozzola: 34-33. Virtus che incrementa nei minuti successivi (con El Habbab e Trozzola) arrivando a +5 al 24’. Ma Torino non vuole arrendersi. Sente che può violare il PalaRestivo e reagisce. Al 30’ vantaggio Virtus è di una sola lunghezza (46-45). Al rientro è punto a punto con le due squadre che in diverse occasioni provano a piazzare il break vincente. Nel finale però Torino trova con Colli, Popovic e Paleari dei canestri importati ai quali la Virtus non riesce a replicare. Finisce con le ospiti che festeggiano e la Virtus che incassa la seconda sconfitta interna della stagione.
Sardegna Marmi Cagliari – Torino Basket 58-65
Parziali: 5-19; 21-14; 20-12; 12-20
SARDEGNA MARMI CAGLIARI: Naczk 11, Cadoni 2, Trozzola 14, Pellegrini Bettoli, El Habbab 15, Peric, Valtcheva 11, Vargiu, Gallus 5, Pasolini, Podda, Anedda. Allenatore: F. Staico.
TORINO: Azzi 9, Popovic 12, Colli 15, Giacomelli 8, Jankovic 4, Fratamico, Paleari 10, Baima, Tortora 2, Isoardi 5. Allenatore: M. Corrado.
Arbitri: Marcello Martinelli di Brescia e Markel La Grotta di Monza.
STATISTICHE
Tiri totali: Virtus 18/60 (30%); Torino 21/56 (37%).
Tiri da due: Virtus 11/38 (28%); Torino 12/37 (32%)
Tiri da tre: Virtus 7/22 (31%); Torino 9/19 (47%).
Tiri liberi: Virtus 15/17 (88%); 14/14 (100%)
Rimbalzi: Virtus 33; Torino 41
Coach Fabrizio Staico – Sardegna Marmi Cagliari
Iniziamo dalla fase positiva del match, nonostante la sconfitta, ovvero la grande rimonta della Virtus che dal 16 e riuscita a recuperare a portarsi a +5. Non è riuscita ad “ammazzare” il match ma quantomeno l’ha riaperta nel terzo periodo.
“Purtroppo si ripete per la seconda volta in poco tempo, un approccio iniziale al match non produttivo che ci costringe sempre ad inseguire. Qualche volta le rimonte possono andar bene, come a Giussano, altre volte non riusciamo a chiudere la gara come è stato oggi contro Torino”.
Ma cosa è successo nel primo quarto?
“Ma… cosa sia successo, sinceramente è di difficile interpretazione. senz’altro si è vista una squadra che non mostrava fiducia nei propri mezzi, quasi insicura delle loro abilità. Quindi le motivazioni sono ancora da capire, ne parleremo tutti assieme”.
Dopo un primo periodo difficile c’è stata la rimonta firmata da Diana Valtcheva con le sue triple, poi la squadra ha girato al meglio.
“Si, certo. Diana ha dato tanto, cosa che non è riuscita a dare nel finale, perché ci sono stati diversi palloni persi, non solo da parte sua, ma di un gruppo che si è mostrato per certi versi stanco sia fisicamente, ma soprattutto mentalmente e quindi la partita ha preso una piega diversa, dopo la grande rimonta. Ma comunque la responsabilità non va certo iscritta alle ragazze. Anche noi dello staff ne parleremo, e cercheremo di capire perché dobbiamo sempre giocare le gare in maniera differente da quelle preparate, soprattutto sul finale”.
La causa?
“Naturalmente tutti questi cambiamenti nascono dalla loro voglia di presentarsi in settimane con il giusto approccio e la giusta energia, altrimenti senz’altro tutto, diventa un tantino complicato. Però sono ragazze intelligenti, che lavorano quindi sono convinto del fatto che tutto il gruppo prenda atto di questa sconfitta e da martedì si venga a lavorare con lo spirito di mettersi in gioco, noi, loro e tutte le persone che lavorano per la Virtus”.
Indubbiamente c’è molta delusione nei volti tuoi e dello staff. Vero?
“Sicuramente. Io comunque ho le idee chiare di come è il mio gruppo che finora ha ottenuto dei risultati soddisfacenti. Mancano ancora 7 giornate al termine della stagione, o quantomeno della prima fase, siamo a 20 punti e quindi parliamo senz’altro di una squadra progettata per fare un buon campionato. E non ci dimentichiamo, a prescindere che si vinca o si perda, quali sono i nostri obbiettivi”.
Una squadra che comunque ha dimostrato, specie nella prima parte di avere ambizioni.
“Indubbiamente abbiamo grandi ambizioni di schiacciare sull’acceleratore, spesso mancando di consapevolezza che in campo, non ci siamo noi allenatori, ma le ragazze con le loro abilità e con il loro percorso”.
Un percorso sostanzialmente soggettivo?
“Indubbiamente. Per molte di loro sono addirittura prime esperienze. Altre dimostrano che in A2 ci stanno, eccome: Mounia El Habbab, Chiara Cadoni e altre. Finora c’è solo da complimentarsi per l’apporto di grande energia, forse anche fuori dagli standard, che continuano a darci. Comprese tutte le ragazze che non hanno grandissimi minutaggi in questo campionato, ma nonostante tutto, senza un “vissuto” particolare cercano di farsi trovare sempre pronte”.
Morale?
“Questo è un investimento che ha fatto la società, quindi quando emerge una negatività per come sono andate le partite come quella di oggi, partendo dal concetto che ogni gara fa storia a se, ci dobbiamo anche ricordare da dove siamo partiti, le difficoltà che ovviamente incontriamo nel corso della stagione e quali fossero gli obiettivi stagionali e penso che il bilancio sia positivo”.
Per chiudere?
“Dico solo che occorre stare sereni avere empatia durante la settimana, cosa che il gruppo prova ogni giorno a crearla anche dopo situazioni complesse come può essere può essere questa di oggi. D’altronde a Torino abbiamo vinto mentre in casa perdiamo quindi sembra quasi che certe situazioni stupiscano. Quindi chiudo dicendo: stiamo sereni lavoriamo con umiltà e cerchiamo di migliorarci giorno dopo giorno”–
Massimo Musanti